Personaggi di Aveh e Nisan
Shakan
Serviva l’ultimo re, Edbart IV, come primo ministro, ma dopo aver provocato il colpo di stato ne usurpò il potere politico destituendo la famiglia reale.
In origine era arcivescovo della diocesi di Ignis nella Chiesa, ma sfruttando la sua posizione si fece strada nel governo di Aveh fino a diventare il primo ministro. Dietro a tutto questo c’era l’appoggio della Geburah, e la presenza di Edbart IV, da sempre ostile e non collaborativo nei confronti di Geburah e Chiesa, costituiva un fastidio. La Geburah quindi progettò la rimozione di Edbart IV e lasciò alla Chiesa il compito di mettere in atto il colpo di stato.
Shakan, preso dalla brama di potere, chiese la cooperazione di Geburah e rafforzò di molto la sua potenza militare. Fece così rinfocolare il conflitto con la nazione di Kislev, con cui a lungo si era stabilito uno stato di tregua. In più ha tramato mantenendo la massima segretezza persino con la Geburah per l’acquisizione del “tesoro nascosto dei Fatima”, consegnando un invito a Margherita cui nel frattempo si era sciolto il blocco della memoria e imprigionandola una seconda volta.
Altri
Aveh (famiglia reale)
Ragnbart: Penultimo re di Aveh. Nonno di Bart (e Sigurd).
Edbart IV: Ultimo re di Aveh. Padre di Bart e Sigurd.
Mariel: Ultima regina di Aveh. Madre di Bart.
Aveh (torneo di arti marziali)
Gonzales: Primo avversario del torneo. Della scuola del combattimento corpo a corpo.
Scudd: Secondo avversario del torneo. Orgoglioso delle sostanze chimiche che crea.
Aveh (altri)
Figlio del venditore di armature: Gioca a nascondino. Una volta si è perso cadendo nel pozzo.
Squadra d’assalto giovanile: Bambini che marciano cantando.
Capo della gestione acquedotti: Vecchio che controlla il pozzo. Ha la chiave.
Nonna: Anziana signora che lava i panni allo stesso pozzo da sessant’anni.
Nonno: Vecchio che controlla la diga all’interno del castello.
Nisan
Sigrid: Penultima Santa Madre di Nisan nonché regina di Aveh. Nonna di Bart (e Sigurd).
Elvira: Ultima Santa Madre di Nisan. Madre di Margie.
Marchese Francis: Ultimo Vescovo. Padre di Margie.
Agnes: Donna che sovrintende alle Sorelle dell’Ordine. Addetta all’istruzione di Margie.
Norn
Sharima: Madre di Sigurd.
Mimir: Fratello maggiore di Sharima. Ha adottato e allevato Sigurd, che chiamava “Gurd”.
Guzurun: Moglie di Mimir. Chiamava Sigurd “Sigur”.
Jordegarde: Figlia di Mimir. Cugina di Sigurd (minore di 9 anni). Chiamava Sigurd “fratellone Gur”.
È interessante notare come Sigurd venga chiamato “padroncino” o “giovin signore” dalla gente di Norn.
Big Joe
Il suo vero nome è “Joe Forteroccia” (Joe Ryokuishi). Eroe nazionale della civiltà di Zeboim. Premiato scrittore, re delle arti marziali, amatore, questo raro e incomparabile talento mostrò una fervente attività in simili svariati campi dello scibile. In particolare, nella musica poteva vantare una fama pari a quella della vendutissima rock band di idol “Ravine” e ha lasciato innumerevoli capolavori. Possedeva inoltre una vera fortuna ed esercitava una considerevole influenza in numerosi ambienti, ma non usava i suoi ingenti fondi per opere di bene bensì li spendeva tutti per la ristrutturazione della propria villa (con parchi a tema e fast food), per animali rari, strumenti di scena cinematografici, sommergibili smobilitati dall’esercito e altro del genere. Negli anni avanzati (ovvero poco prima che volgesse ai trenta) quest’interesse virò al prolungamento della vita e alla preservazione del corpo, motivo per cui contattò una quantità di organizzazioni di ricerca sulla clonazione e di esperti d’ibernazione.
Un giorno, mentre era in visita in un impianto deputato al sonno criogenico, Joe entrò del tutto per caso nel crioreattore e finì congelato da una delle impiegate della struttura. Dal momento che ciò avvenne prima che esistesse una tecnica di scongelamento, il corpo di Joe fu conservato permanentemente nel suo gelido sonno fino al giorno in cui non fosse stato possibile. Le masse che avevano perso un eroe lo piansero molto, persino in tempo di guerra, e il suo funerale (?) si svolse in pompa magna. In seguito, all’annientamento della civiltà di Zeboim, Joe, che non era ovviamente stato decongelato, continuò il suo sonno eterno. Eppure, altre fonti dicono che il vero motivo per cui fu sottoposto al trattamento del sonno criogenico fu un colpo ricevuto alla nuca mentre veniva premiato in pubblico, che lo pose in uno stato di coma.
4000 anni dopo, nel mezzo di alcuni manufatti di Zeboim portati alla luce da uno scavo della Chiesa, c’era il reattore criogenico di Joe. Tuttavia, a peggiorare le cose, fu scaricato in mare come rifiuto ingombrante. Il contenitore andò alla deriva tra le onde, e presto si arenò sulla spiaggia di un’isola solitaria in un arcipelago. Fu scoperto dai ragazzi Davy che vivevano lì, e questi ultimi, che avevano scambiato il reattore per un giocattolo, rilasciarono per errore il sigillo.
Joe fu espulso sulla spiaggia ancora congelato. Il sonno di Joe in attesa del giorno previsto, che a quel tempo sarebbe dovuto diventare eterno, fu graziato da un miracolo. Incredibile a dirsi, grazie allo scongelamento naturale col calore della sabbia, Joe si risvegliò dopo 4000 anni dal suo sonno criogenico. Sorpresi dall’ìmprovvisa rinascita di un uomo dei tempi antichi congelato in una capsula, i Davy fuggirono di gran carriera. Joe, pensando chissà cosa, quando i Davy se ne furono andati si tuffò tutt’a un tratto in mare. Raggiunse così a nuoto il lontano continente di Ignis.
Joe, che successivamente vagabondò senza meta di luogo in luogo, attualmente sta raccogliendo fondi per ricominciare l’attività nel mondo dello spettacolo, gestisce un negozio all’interno delle rovine di Zeboim. Non si riesce a vedere il motivo di avviare un’attività commerciale in un luogo così remoto. Come se non bastasse, i prezzi della merce trattata sono irragionevoli. Ciò nonostante, pare riesca a trarvi persino dei profitti.
Nel presente, Big Joe ha 36 anni, più i 4000 di ibernazione. Nell’aspettativa di vita di trent’anni della gente di Zeboim, che significato ha tale longevità anormale? Le ricerche di Kim si conclusero vanamente... o forse no?