Il potere dello Zohar, il motore di alterazione fenomenica che manipola il mondo
Il funzionamento teorico del motore di alterazione fenomenica, fonte di tutta l’energia
[Lo Zohar è] un motore autonomo a energia quasi perpetua progettato sulla base della Matrice S propugnata da Heisenberg per risolvere il mutuo rapporto fra particelle del principio d’indeterminazione.
Si tratta di un dispositivo che, prendendo gli eventi del presente fino all’immediato futuro come fenomeni solo potenziali, trasforma in realtà concreta quello più vantaggioso per un soggetto attivo (in questo caso, la persona o la cosa che utilizza lo Zohar) e sfrutta convertendolo il potenziale d’energia da lì derivato. Se rappresentiamo il “fenomeno” che si cerca di raggiungere su un piano bidimensionale formato dagli assi “materia trasformata in energia” e “distribuzione di fase dell’energia”, quell’area è sempre uguale a 1 nel calcolo probabilistico del fenomeno immediatamente precedente. Se lo facciamo colpire dall’asse del tempo, il piano si rivela di natura bidimensionale (ma se non lo fosse, la somma delle probabilità non sarebbe 1) e per quanto riguarda lo schema del fenomeno in questione si tratta di una superficie su cui tutti i punti sono equidistanti (ovvero, la distanza che va dal presente a uno dei possibili futuri in un qualsiasi punto è identica).
Per comodità, si è deciso di raffigurare un modello tridimensionale ortogonale dell’area quadrata 1 che ha per lati i valori “materia trasformata in energia” e “distribuzione di fase dell’energia”. L’asse che colpisce perpendicolarmente il piano è lo scorrere del tempo, e dato che la sua misurazione secondo la teoria della relatività è variabile e irreversibile, è stato reso come un elemento che cambia forzatamente a incrementi esponenziali (vedi diagramma 1).
Un dato fenomeno è rappresentato dall’area infinitamente vicina al punto, e tutti i fenomeni possibili in alternativa a quel fenomeno sono sulla superficie giustapposta. Si tratta della superficie che accorpa tutte le possibilità di fenomeni difformi a quello prescelto, che presi singolarmente sono elementi privi di area ma che secondo questa tendenza possono essere raggruppati in una le cui dimensioni siano direttamente proporzionali alle probabilità che vanno a convergere verso il fenomeno reale. All’ora 0 del Big Bang, questo gruppo aveva un’area e un valore di zero; possiamo pensare che immediatamente dopo il Big Bang, l’area sia diventata 1 e il valore numerico abbia cominciato ad aumentare progressivamente. In parole povere si può dire che l’universo, visto secondo una nozione probabilistica, dall’istante della sua nascita ha continuato a crescere aggiungendo alla complessità altra complessità in quantità (?) invariabile (vedi diagramma 2).
Come si fa dunque a scegliere proprio l’evento vantaggioso per il soggetto utilizzatore, che tra i vari eventi possibili ha prevedibilmente una bassa probabilità di accadere? Sarebbe impossibile mirare precisamente e dal primo momento a un fenomeno che ha probabilità basse quanto tutti gli altri di essere l’esito finale. Ebbene, il semplice fatto che il soggetto utilizzatore indichi proprio quel fenomeno possibile tra i tanti lo modifica. A questo punto, nel progetto dello Zohar, di converso, questo incrementa le probabilità del fenomeno possibile desiderato e alla fine, escludendo tutti gli altri fenomeni, rende possibile la scelta del fenomeno “vantaggioso”. Nel concreto, lo Zohar completo impiega un metodo per cui, grazie all’innalzamento delle probabilità del fenomeno mantenendo la somma delle probabilità a 1 che si ottiene inclinando la superficie dei fenomeni possibili verso l’asse del tempo (ponendo al centro i valori di materia trasformata in energia e distribuzione di fase dell’energia), la possibilità che si verifichi l’evento vantaggioso si accresce. Detta brevemente, allo stesso modo in cui dovendo infilare un ago in un punto molto piccolo si punta una lente d’ingrandimento solo su quella zona, così lo Zohar “ingrandisce” il punto d’interesse inclinando il piano dei fenomeni possibili (vedi diagramma 3).
Quando poi riporta in posizione diritta il piano dei fenomeni nel punto del tempo in cui l’evento effettivo è passato a quello “desiderabile”, è in grado di assorbire l’energia derivata dal differenziale fra l’entropia iniziale e finale. Dato che con la tecnica attuale il piano si inclina soltanto verso l’asse della distribuzione di fase dell’energia e che è impossibile produrre un’energia infinita, è necessario richiedere un prezzo in energia potenziale a qualunque cosa non sia il soggetto attivo. In più, dato che l’universo in cui esiste il soggetto attivo subisce un intervento, tutti i molti fili che si dipartono dai fenomeni possibili, vale a dire regioni lontane che si trovano nel vuoto assoluto, diventano instabili. Tuttavia, in teoria, è possibile l’uso di tutta l’energia di questo spazio, che include anche il soggetto attivo.
[SCHEMA 1 IN ALTO A SINISTRA]
Diagramma
Rappresentazione dei fenomeni come una superficie piana
[ASSE CHE VA VERSO L’ALTO]
materia trasformata in energia
[ASSE CHE VA VERSO IL BASSO]
distribuzione di fase dell’energia
[SCRITTA SULLA FRECCIA VERDE]
asse del tempo
[DIDASCALIA IN BASSO A DESTRA NEL RIQUADRO]
L’asse del tempo e il piano del fenomeno s’intersecano perpendicolarmente. Il punto d’intersezione rappresenta il presente.
[SCHEMA 2 IN BASSO A SINISTRA]
Diagramma 2
Modello dei fenomeni possibili
[SCRITTA VICINO ALLA FRECCIA ARANCIONE]
tempo
[DIDASCALIA IN BASSO A DESTRA NEL RIQUADRO]
A partire dal Big Bang, i fenomeni possibili sono cresciuti secondo uno schema ad albero.
[FUMETTO IN FONDO ALLA]
La forza della convinzione
[TITOLO DEL FUMETTINO SOTTO LA X]
Il meccanismo del motore di alterazione fenomenica
[VIGNETTA 1, DA SINISTRA A DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO ]
Fei
[NOTA A DESTRA]
Nel nostro caso, Fei è l’umano in grado di interagire con lo Zohar.
Elly
[DIDA SOTTO]
A Fei piace Elly
[VIGNETTA 2, DA SINISTRA A DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO]
Film mentale
[ONOMATOPEA]
Zaaaaan
[DIDA SOTTO]
Fei pensa: “Se solo riuscissi a mettermi con lei!”
[VIGNETTA 3, DA SINISTRA A DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO]
[ONOMATOPEA A SINISTRA]
Bip-bip-bip!
[ONOMATOPEA A DESTRA VICINO ALLO ZOHAR]
Ah!
[DIDA SOTTO]
L’immaginazione diventa un pensiero e mette all’opera lo Zohar