[SCRITTINA A MATITA IN ALTO A SINISTRA – DALL’ALTO VERSO IL BASSO]
quando ha quest’angolazione,
sotto il naso
si forma una linea continua.
[RIQUADRO “FROM DIRECTOR” IN BASSO A DESTRA]
La mia direttiva per Elly era che avesse i capelli lunghi. A patto che questa condizione fosse rispettata, per il resto poteva essere disegnata in totale libertà e forse per questo il suo aspetto è stato approvato al primo tentativo. Il modo in cui è stato disegnato l’abito ricorda un po’ una race queen*; lo spacco sul fianco non era presente in origine, ma si è trattato di un desiderio che mi sono visto esaudire [ride]. Con queste premesse, l’abito che è stato scelto mi va a genio, anzi fra tutti i costumi è quello che preferisco. D’altro canto, è decisamente troppo complesso e dev’essere un incubo realizzarne un cosplay [ride]. Almeno indossa dei collant, altrimenti a gambe nude sarebbe stata davvero troppo provocante [ride]. In realtà, i “collant” sono solo la parte visibile di una tuta aderente (un intimo di materiale simile a un body di lycra) a corpo intero. In confronto a un normale collant, quindi, si tratta di un indumento decisamente più dispendioso (pur essendole stato fornito con l’uniforme). Il colore è un bianco uguale a quello dell’abito.
* in Giappone, giovane mascotte femminile di una particolare casa automobilistica nelle gare di F1, solitamente abbigliata in modo succinto e con stivali a tacco alto. L’equivalente delle cosiddette “pit babe” [NdT]