[SCRITTA NEL RIQUADRO DEI FOSSILI]
Immagine 3
[TESTO SOTTO IL RIQUADRO DEI FOSSILI]
I fossili ci parlano
Ho rinvenuto principalmente ossa di umani e animali. I 6 teschi allineati nell’immagine 3 qui sopra appartengono tutti alla stessa specie. Il numero uno è il più antico, mentre i successivi sono disposti in ordine di età. A partire dal numero 3, risalente a circa 10.000 anni fa, [negli strati sedimentari] iniziano ad apparire anche resti umani. Non se ne trova nessuno negli strati antecedenti a quella data.
Tralasciando per il momento il discorso sugli esseri umani, provate a guardare ancora i sei teschi: il cranio stesso e le zanne s’ingrandiscono progressivamente, tanto che il reperto numero 1 e il numero 6 sembrano quasi due specie diverse. Questa trasformazione, o dovremmo dire evoluzione, è il naturale risultato dell’adattamento all’ambiente. Se questa specie predava altri animali, è chiaro che l’ingrandimento del cranio e delle zanne deve significare un corrispondente ingrandimento e rafforzamento delle prede. In particolare, attorno al reperto numero 2 o 3 la velocità dell’evoluzione sembra accelerare. Forse c’è un qualche collegamento con la comparsa di ossa umane negli strati sedimentari dello stesso periodo.
È cosa nota che l’evoluzione degli esseri viventi è legata a doppio filo con l’habitat. Può anche darsi il caso che una specie in origine uguale intraprenda due percorsi evolutivi diversi a seguito di fenomeni diastrofici, per esempio a causa della separazione di un’isola da un continente più esteso. Dal momento che gli animali cui appartengono i teschi qui sopra sono stati tutti da me rinvenuti nella stessa caverna, possiamo essere certi di star guardando l’evoluzione di una stessa specie; questo tuttavia non significa che in un’altra regione non possano ritrovarsi dei fossili che, pur essendo dello stesso animale, mostrano un percorso evolutivo separato. La forma degli esseri viventi può inoltre cambiare anche a causa di variazioni improvvise o di manipolazioni artificiali. Non è strano neppure assistere alla nascita di specie mutate a causa di radiazioni come quelle prodotte in passato dalla grande guerra nucleare oppure degli svariati effetti del Soylent di Solaris, che hanno reso possibile la comparsa di specie ibride in un lasso di tempo molto breve. Anche se un animale compie la sua evoluzione una fase dopo l’altra, ormai è difficile determinare se il processo sia davvero naturale.