[IN ALTO A DESTRA]
Id
[SPEC DATA A DESTRA]
Pilota Id
Altezza complessiva 19,4 shar
Peso scarico 17,8 kahn
Peso a pieno carico 22,7 kahn
Output generatore secondario 400 (utilizzo incerto)
Coefficiente generatore primario oltre 18 (stima)
Durata operativa sconosciuta
Grado resistenza del telaio 260
Valore risposta chassis sotto 0,3 (stima)
Valore risposta dell’Etere sconosciuto
Velocità a terra incommensurabile
Velocità in volo incommensurabile
Arma equipaggiata
Sconosciuta
[SPIEGAZIONE IN BASSO]
Descrizione del Gear
La forma grazie a cui Weltall sprigiona la massima potenza dal suo generatore, alias Id Mode.
Weltall è stato costruito da Grahf come una replica del suo O.R.W, ma poiché sprigionava senza restrizioni una potenza pari all’abilità originaria del Gear modello l’involucro esterno era una debolezza determinante, nonché un fattore che dava adito a diversi problemi.
In particolare, i problemi da sforzo eccessivo durante gli scontri mobili a massima potenza erano di grossa portata e causavano gravi danni al sistema della scocca, al punto che dopo la battaglia il Gear si ritrovava incapace di agire. In gran fretta, il progetto fu rinnovato per sopperire a questo ed altri significativi errori di design. In connubio col ripensamento dei materiali di costruzione, si pensò dunque a un miglioramento della situazione della scocca esterna.
Il vecchio telaio era unito al primo livello della corazza ed era costruito con una semplice superficie flessibile in Monocok, con cui si risparmiava forza. Oltre a questo, anche all’esterno, impiegato come secondo livello della corazza, erano applicati i sistemi di propulsione e movimento della scocca che gli conferivano una funzione di esoscheletro. I rinnovamenti di design consistevano nella revisione del tutto e sacrificavano la facilità di trasformazione, ma in cambio il Weltall, dotato di due strutture portanti (esoscheletro e ossatura interna), di due strati di scocca e di altrettanti sistemi di propulsione, guadagnò un involucro esterno in grado di resistere anche agli scontri mobili a piena potenza.
Grazie a questa serie di revisioni, il problema della scocca era per il momento risolto, ma ne emergeva un altro piuttosto grave: il raffreddamento dell’enorme calore sprigionato dal generatore. Come detto anche in precedenza, il generatore subordinato inserito nel Weltall è una replica e non è esagerato definirlo estremamente simile a quello dell’O.R.W.: il calore prodotto da quest’ultimo non è paragonabile a quello creato dai generatori montati sui Gear ordinari, e un articolo di fattura inferiore non avrebbe potuto sopportarlo.
A differenza dell’O.R.W., che ricicla più del 99 per cento del calore sviluppato utilizzandolo come energia operativa grazie al sistema di ricircolazione interna, per il Weltall, costruito con materiali ordinari, il raffreddamento era un processo estremamente difficoltoso. Fu dunque montato un nuovo sistema di raffreddamento a onde elettromagnetiche, accoppiato a un normale radiatore. Questo sistema disperde nello spazio l’energia termica generata sotto forma di onde elettromagnetiche dalle unità poste sulla superficie dell’armatura esterna e nella zona posteriore, causando un raffreddamento forzato della scocca. Nel concreto, circa i due terzi del calore prodotto vengono convertiti in onde elettromagnetiche, mentre il restante terzo viene dissipato dal radiatore. Il resto viene accumulato nel condensatore incluso nel nuovo progetto, per essere utilizzato nelle attività operative.
Inoltre, nello spettro delle onde elettromagnetiche emesse dal sistema di raffreddamento sono comprese alcune lunghezze d’onda nello spettro visibile: la colorazione rosso fiamma della scocca e il fenomeno delle ali di luce che s’irradiano dalla sezione posteriore sono dovuti proprio alle radiazioni rilasciate entro lo spazio che circonda il Gear.
Grazie a queste modifiche del design l’uso pratico del Weltall è diventato molto più sostenibile, ma pur non debellando del tutto l’instabilità dell’output, anche allo scopo di mantenere il dispendio energetico al minimo nei momenti di riposo il Gear si trasforma grazie al telaio che subentra all’esoscheletro, assumendone le funzioni. Si tratta di un progetto possibile solo con l’utilizzo del Monocok.
Per comodità, definiremo questa forma “Modalità normale” e quella a massima potenza “Modalità Id”.
Come precisazione supplementare, per richiamare la Modalità Id il pilota deve inviare al generatore padre Zohar (vedi la sezione dedicata) una marcatura speciale, chiave che è in possesso di Id: ecco spiegata la ragione per cui la trasformazione avviene al subentrare della personalità Id.